#cartonidannati - Tommaso Novi (Gatti Mézzi)


#cartonidannati, la nostra personale indagine nel mondo della musica. Ai musicisti piacciono i cartoni animati? Quali? Perché? Hanno influenzato la loro visione artistica? Scopriamolo insieme!

Faccio parte di quella generazione che più di 30 anni fa ha trascorso gran parte dell'infanzia di fronte a un televisore.

Ho avuto la fortuna di vivere al confine della città, in una periferia rurale che permetteva a noi bambini un accesso diretto alla natura, con i suoi campi e i suoi orti incastonati fra il cemento che, nei primi anni '80, avanzava verso la golena dell'Arno pisano.

In primavera ed estate sempre fuori a giocare, ma in inverno tutti di fronte alla TV. Erano valanghe di cartoni animati ma il pensiero adesso va immediatamente a due titoli: Superauto Mach 5 e Conan il ragazzo del futuro.

Ascoltare oggi le sigle dei cartoni dell'infanzia mi provoca grande emozione, pianto a singhiozzi, una cosa molto forte che ogni tanto vado a ricercare come fosse una cura, un' auto terapia. Riguardando Superauto Mach 5, il cartone dello studio Tatsunoko Productions, basato su un manga di Tatsuo Yoshida, siamo negli anni 60, lo trovo piccolo e poco consistente ma la sua sigla genera in me un effetto molto potente.

Credo di aver infilato in quella traccia tante cose della mia infanzia: il volto di mio padre, l'amore per motori, gli odori della casa dei miei nonni.

Conan vince a mani basse su tutto il resto, sia per la firma del grandissimo Hayao Miyazaki che tutt'oggi rimane il mio punto di riferimento nei lavori di animazione, sia per la bellezza e i principi di amore, libertà e resistenza che pervadono questo capolavoro.

Oggi continuo a guardarlo con mio figlio Furio, di sette anni: lui lo trova un po' triste ma sono sicuro che lo apprezzerà meglio quando sarà grande.

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